Canali Minisiti ECM

Nei neonati cresce il rischio di asma se c'è più cadmio nel sangue

Pneumologia Redazione DottNet | 05/09/2020 17:00

Lo rivela uno studio francese presentato al Congresso internazionale della European Respiratory Society

I neonati che hanno i livelli più alti di cadmio nel sangue del cordone ombelicale possono avere maggiori probabilità di sviluppare asma e allergie infantili. A dirlo è uno studio francese presentato al Congresso internazionale della European Respiratory Society.   Il cadmio è un minerale noto per essere pericoloso per la salute e il suo uso è limitato nell'Unione europea. Viene però usato nelle batterie, nei pigmenti e come rivestimento per altri metalli. Inoltre, è presente nel tabacco e può entrare nell'organismo attraverso il fumo, sia quello 'attivo' sia quello 'passivo'. Lo studio ha incluso 706 donne e i loro bambini assistiti nei reparti di maternità a Nancy e Poitier, in Francia. I ricercatori hanno misurato le quantità nel sangue di tre diversi metalli pesanti (cadmio, manganese e piombo) nelle donne durante la gravidanza e nel sangue prelevato dal cordone ombelicale dei loro bambini, dopo il parto.

pubblicità

I ricercatori hanno poi seguito i bambini fino agli otto anni e hanno studiato gli eventuali sviluppi di asma, rinite allergica, eczema o allergie alimentari.  I ricercatori hanno trovato una media di 0,8 microgrammi di cadmio per litro nel sangue delle madri e una media di 0,5 microgrammi di cadmio per litro nel sangue del cordone ombelicale. I risultati suggeriscono che livelli più elevati di cadmio trovati nel sangue del cordone ombelicale dei bambini (superiori a 0,7 μg/L) sono collegati a un possibile aumento del rischio di asma di circa il 24% rispetto ai livelli inferiori (con meno di 0,3 μg/L), e a un probabile aumento del rischio di allergie alimentari di circa il 44%.   Livelli più elevati di manganese nel sangue delle madri (superiori a 1,1 μg/L) sono anche collegati a un possibile aumento del rischio di eczema, rispetto ai livelli inferiori (con meno di 0,5 μg/L). L'eczema, spiegano gli studiosi, è un noto fattore di rischio per lo sviluppo dell'asma.

Commenti

I Correlati

Lo rnivela un team multidisciplinare composto da immunologi e otorini dell'Ospedale Careggi di Firenze

Il farmaco è indicato come terapia aggiuntiva di mantenimento nei pazienti di età pari o superiore a 12 anni affetti dalla patologia e che non sono adeguatamente controllati

Legato a problemi di salute mentale; disponibile anche in Italia

Patologie respiratorie, l'ospedale napoletano è un punto di riferimento per pazienti provenienti da tutta Italia

Ti potrebbero interessare

Il farmaco è indicato come terapia aggiuntiva di mantenimento nei pazienti di età pari o superiore a 12 anni affetti dalla patologia e che non sono adeguatamente controllati

Rimodulate le aliquote e gli scaglioni di reddito da applicarsi in sede di determinazione dell’imposta lorda per l’anno 2024

La parodontite può peggiorare la BPCO a causa dell’attivazione di due tipi di cellule immunitarie, le cellule T γδ e i macrofagi M2

Falcone: “Il Mycoplasma Pneumoniae è un germe noto, provoca polmoniti di lieve entità. Il rischio è legato alla resistenza di alcuni di questi germi all’azitromicina, l’antibiotico che si utilizza in questi casi, di cui è stato fatto un uso improprio

Ultime News

Il primo appuntamento partenopeo si inserisce nella fase pilota del Progetto per un programma di screening nazionale nella popolazione pediatrica delle due patologie, promosso dall'Istituto Superiore di Sanità su incarico del Ministero della Salute

Greco (S.I.d.R.): “Prevenzione decisiva a supporto di genetica e stili di vita”

"Epidemia tra i mammiferi è un passo avanti verso l'uomo, non uno ma più ceppi si stanno adattando"

Benefici ottimali facendo 6-10 piani a piedi al giorno